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sabato 29 novembre 2008

Evviva la coerenza.

Evviva la coerenza.
Mi sconvolge come questa virtù sia quanto mai sconosciuta o ignorata dalla maggior parte delle persone. La coerenza è uno stile di vita, è un comportamento che si sposa con la dignità e con l’etica, è lo specchio di quello che siamo e ci caratterizza agli occhi di chi ci guarda.
La coerenza è sicuramente una virtù che non alloggia nella maggior parte degli uomini politici che vivono giornalmente di compromessi e di povertà di valori. Lo stesso possiamo dire dell’ambiente sindacale nel quale ritroviamo casi eclatanti di una carenza spaventosa di questa virtù.
Mi ero occupato dell’argomento in passato e precisamente il 24/10/2007 quando in una e-mail dicevo: …….. così come succede nel mondo del calcio esiste un Sindacatomercato. La similitudine è alquanto impressionante. La FISI Federazione Italiana Sindacati Italiani ha diramato le date dei mercati . E' proprio come nelle migliori squadre si susseguono i vari fuoriclasse che vengono contesi dalle varie società. Infatti è ormai consolidato il fatto che non esistono più campioni che manifestano attaccamento alla maglia. Lo vediamo anche ai nostri giorni, quando nostro figlio fà la raccolta delle figurine panini. Ci sono delle figurine con le sole maglie delle varie squadre, destinate a quei giocatori che nel mercato di riparazione di Gennaio possono cambiare team. Ebbene anche nel mondo sindacale assistiamo ad una vera e propria campagna acquisti. Vedrete quando si renderanno pubbliche le candidature (ci si riferiva alle liste per le imminenti elezioni per il rinnovo della R.S.U. al Comune di Palermo) nelle varie liste, personaggi che prima erano in un sindacato e poi li trovi in un altro (magari lo stesso ne parlava male sino a ieri). Oppure ancora peggio tu voti un collega in un sindacato e domani te lo ritrovi in un altro sindacato da te detestato…….
Oggi osserviamo un grande esodo di sindacalisti da un sindacato all’altro. Ma questo perché avviene? Se avete un po’ di pazienza ve lo spiego. Ci sono due tipi di sindacato il sindacato per missione ed il sindacato per mestiere. Il primo è quasi sparito ( dico quasi perché ancora, senza paura di essere smentito, nei COBAS viene praticato), mentre il secondo prolifera a meraviglia perché alimentato da individui (e ce ne sono moltissimi) che vedono nelle organizzazioni sindacali un valido metodo per avere tutele, potere, interessi personali e possibilità di non far nulla. Ma questi privilegi si possono avere in tutti i sindacati? NOOO, solo in quelli che sono rappresentativi, solo quelli hanno il potere di nominare a proprio piacere responsabili, dirigenti, segretari, delegati, presidenti e via discorrendo. Ecco che nelle fila di questi sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Dicaap, Csa e altri, che non ricordo o non conosco, si affollano di sindacalisti che si fregiano di difendere i lavoratori. Sicuramente in questi sindacati ci saranno persone corrette che sentono la missione, ma purtroppo io, nel mio ambiente, ne conosco pochissimi per non dire nessuno. La mia piccolissima esperienza nel mondo sindacale potrebbe essere distorta da una parziale conoscenza dell’ambiente, ma per quel poco che ho potuto vedere e sentire mi conferma quanto detto. Quindi nel caso in cui un sindacato perdesse la rappresentatività cosa succede? Niente perché coloro che fanno parte o che addirittura sono i leaders di questi continueranno a credere nei valori e nel progetto del proprio sindacato. Balle faraoniche. Sapete cosa fanno? Abbandonano la nave. Avete capito bene, siccome perdendo la rappresentatività non potranno più continuare a godere dei privilegi e delle tutele sindacali transitano in un sindacato confederale portandosi dietro gli iscritti in modo da poter contrattare una carica all’interno del nuovo sindacato. Ma cosa importa degli ideali, del progetto, degli iscritti, di tutti coloro che hanno creduto nella persona, niente è più importante degli interessi personali. Come si può passare da una parte all’altra, confluire in una organizzazione che sino al giorno prima abbiamo condannato per i comportamenti scorretti, per le strategie anti-lavoratori e filo-amministrative, come si può calpestare la propria dignità cercando di giustificare la propria azione, mentre tutti sanno le vere motivazioni? A questi soggetti non importa nulla di quello che i propri colleghi di lavoro possano pensare di loro, a loro importa solo aver sistemato una propria posizione critica. La cosa che mi rattrista è che questi riescono a gestire gli esseri umani come greggi di pecore. Si contrattano le tessere per avere un incarico nel nuovo sindacato. Vergogna a chi si macchia di questa azione e vergogna a chi concede gli incarichi in base alle iscrizioni transitate. Loro sono il marcio e lo siamo anche noi quando non facciamo nulla per mandarli ‘affanculo. Se ognuno degli iscritti che si vedono proposta la transizione ad un altro sindacato riuscissero ad affermare la propria individualità opponendosi, vorrei vedere cosa contratterebbero questi signori “un bel fico secco”.
Purtroppo dobbiamo ancora imparare ad avere coraggio, il coraggio delle proprie idee, il coraggio di esprimere il proprio giudizio critico , il coraggio di rinunciare ai privilegi provenienti dagli inciuci, il coraggio di pretendere il rispetto delle regole, il coraggio di guardare i propri figli negli occhi e dire – io cercherò di cambiarti l’attuale schifoso mondo per non obbligarti domani a dover sottostare alle lobby di potere, il coraggio di essere liberi.
Evviva la coerenza.
CiccioSpena (RSU COBAS Pubblico Impiego Palermo)

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